11/01/2010

RIECCOCI!!!!!!!

Morro De Sao Paulo, 10 Gennaio 2010




Atterrati nel mezzo del capodanno di Salvador De Bahia dopo rocambolesco trasferimento in tempi di verosimigliante terrorismo, rieccoci, finalmente, sulla nostra isoletta!


Tre capodanni in una botta sola! Tanto per cominciare alla grande! Il primo alla mezzanotte italiana, cotti di sonno ed in volo sopra all’Atlantico.

“Auguri amore”.

“Fai azzittire questo mostriciattolo qua dietro, non ne posso più”

Il secondo un’ora dopo. Conto alla rovescia del Comandante in persona.

Mi sembra giusto: compagnia aerea portoghese, fuso orario portoghese!

“Auguri”

“Neanche un prosecchino allungano ‘sti purciari”.

“31 dicembre, volo economy”.

Passaporti, bagagli, taxi con il fido seppur sconosciuto Paulo Mesquita il quale, spronato dai rimproveri telefonici della moglie accannata da sola ad un veglione, ci ha scaricato al glorioso ostello “Galeria 13” di Salvador giusto in tempo per la mezzanotte ora locale di Bahia!!!

E fanno tre!

Però quest’ultimo capodanno termina a spasso sulle spiagge di Barra, dove i Bahiani vanno, tutti rigorosamente vestiti di bianco, ad offrire fiori e frutta a Jemanjià, la dea del mare; dove vagabondi e turisti, nonne e nipoti, ballano fino al mattino sotto lo sguardo indifferente e calmo del Farol, sommersi dalle grida e dai profumi che si levano dai carretti degli ambulanti e ubriachi dell’estate appena cominciata.

Il Morro De Sao Paulo, subito dopo.


Una cascata d’affetto che ci ha avvolto in spire morbide,

e ci ha commosso nella sua spontaneità.

Il Bungalow è Ok!

Sebastian ne ha avuto cura e già la mano di Giancarla sta tornando a donargli quel qualcosa di impercettibile, ma per noi essenziale, che si era un po’ dissipato durante la nostra assenza.

Fantastico Sebastian: si è preso cura di Gasperino, del terreno e della casa ed ha pure sostituito la guarnizione della moka, irrimediabilmente consunta, con un doppione ricavato dalla corteccia di un Banano.

Vedi ad avere l’aiuto di un artigiano rasta e della sua dolce compagna Morgana!

E la macchinetta rappezzata, vi giuro, con la affidabile miscela “Santa Clara” fa un caffè superbo!

A fine mese una casa più grande, in mezzo al lembo di foresta che degrada verso il centro del villaggio.

Ed un Bungalow da affittare a chi capita da queste parti.

Nel frattempo ci godiamo le prime gradite visite, riprendiamo a fatica a praticare capoeira, sprizziamo un milione di sogni e di idee, ci godiamo il tramonto a mollo nelle piscine naturali della quarta praia;

riorganizziamo le idee insomma.

Sei mesi parecchio tosti alle spalle, anche se magari potrebbe non sembrare.

Conti salati.

Comunque, nulla da ridire.

Ora gioia ed impazienza.

E curiosità, di sicuro.

Di vedere cosa ci offre a questo giro il Morro De Sao Paulo e che cosa chiede indietro.

Sappiamo solo che questo villaggio sperduto è incredibile davvero.

Tanto solare ed affascinante, almeno per noi, che al cospetto di tanta bellezza finiamo per inibirci e temere che un qualsiasi tentativo di esprimersi o comunicare l’armonia che i sensi percepiscono, debba risultare frustrato dalla delicata semplicità del modello.

Per fortuna, nel frattempo, sovviene una piccola consapevolezza confermata ed acquisita proprio grazie alla frequentazione di questi luoghi e queste genti:

che,

come dice spesso uno scrittore particolarmente caro a me e Giancarla,

la libertà è leggerezza.

E quindi, per festeggiare il caleidoscopio di sguardi, colori e voci che inebria chi percorre per mano il viale di sabbia che porta in spiaggia, ”One Love” di Bob Marley a tutto volume, saltando.

Buon 2010 e che la forza sia con Voi.

A presto,

E.

P.s.:

Gasperino appare in buona forma ed a tratti educato. Evidentemente le cure del precettore argentino, che gli abbiamo scelto per mitigare la cultura prettamente europea di cui lo abbiamo infarcito, hanno avuto successo. Unica pecca del ragazzo l’essersi accasato una gattina di pochi mesi di vita con la quale divide letto e scodella ed azzarda precoci giochi affettuosi lontano dagli occhi indiscreti della Buoncostume locale. Insomma se la sta crescendo a dovere denotando una lungimiranza che non gli riconoscevo.

Questa giovane Lolita forastica si chiama Grenhule (o qualcosa del genere) a causa del personaggio di un libro che Morgana adora, e per ora sta con noi.







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